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"Le pagine che seguono raccolgono la testimonianza di uno dei tanti protagonisti involontari della nostra ultima guerra d'Africa; in questo caso l'arco temporale rappresentato parte con la chiamata alle armi di Donatello Gori, il 1° febbraio 1942, e si chiude con il ritorno a casa il 22 luglio 1946. Dentro questi quattro anni e mezzo di vita ci stanno l'addestramento, la guerra e la prigionia: ma più degli eventi esterni ci stanno la fame, la sete e la paura; ci sta soprattutto il necessario e inconfessato esercizio alla durezza interiore, quella scorza che cresce da sola, come fa la pelle quando indurisce sotto i piedi, per proteggere (per quel che si può) dalle disumanità e dalla disperazione. Tutto chiaro, conciso e terribile; non c'è bisogno di alcun commento. Sono le leggi immutabili della guerra e della vita". (Dalla prefazione di Roberto Cadonici)